"Il vino è un valore reale che ci dà l'irreale"
Luigi Veronelli

giovedì 23 febbraio 2012

L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare...

Facendo seguito al precedente "Avviso di chiamata alle armi", il nucleo dirigente del gruppo eno-goliardico degli Etilelitisti comunica ai soci aderenti e sostenitori che la ventilata serata di giubilo e potaggio-nettare-di-Bacco, inizialmente fissata tra l'1 ed il 2 marzo p.v., è stata rimandata a data da destinarsi, con ogni probabilità successiva al 17 marzo p.v. e precedente al 31 marzo p.v. Considerato il progredire della stagione meteorologica, si prevede possibile cambio di menu e di vini, anche se per i vini (Nebbiolo all around the world) stiamo cercando di non variare il programma.
State in sintonia....

lunedì 20 febbraio 2012

Lo Champagne, i Francesi, il Pragmatismo

Ormai nel mondo del vino è tutto un gran parlare di naturalità, genuinità, salubrità e via discorrendo. Il dito è spesso puntato sugli additivi che vengono aggiunti in fase di vinificazione ai mosti e ai vini; non solo sulla solforosa, ma ancor più su tutta una serie di prodotti enologici quali lieviti selezionati, enzimi, colle, gelatine, coadiuvanti delle specie più disparate...
Bene, cosa ti vengo a sapere la scorsa settimana a proposito dei cugini francesi della Champagne?
Prima di svelarvelo, occorre fare una premessa. Lassù, tra Reims ed Épernay, pare siano diventati molto sensibili al fenomeno del riscaldamento globale. Saranno strani, questi francesi, ma sembra non gli vada molto a genio il fatto che, se quaranta o cinquant'anni fa vendemmiavano in media il 10 di ottobre, lo scorso anno, millesimo particolarmente caldo, si sono trovati in vigna con le loro cestelle forate da 45 kg per raccogliere i preziosi grappoli - udite udite - alla fine di agosto, dunque con un mese e mezzo di anticipo sui bei tempi che furono. Dal momento che in Champagne questo genere di cose non sono particolarmente apprezzate - strani, 'sti francesi... - e si sono convinti che un processo di maturazione così rapido e "caldo" non sia la cosa migliore per l'acidità e la finezza aromatica dei loro vini, ecco che si sono imposti di combattere seriamente il global warming, abbattendo del 50% le loro emissioni di gas serra entro il 2020.
Ordunque, dopo questa necessaria premessa, quale sarebbe la cosuccia che sono venuto a sapere e che mi ha spinto a farmi qualche domandina? Molto semplice e presto rivelato. Lassù, tra Reims ed Épernay, si sono accorti che per chiarificare i loro mosti "naturalmente", ossia utilizzando il freddo, occorre refrigerare (e neanche poco); e per refrigerare (e neanche poco) occorre utilizzare sistemi di refrigerazione che consumano energia (e neanche poca); e per produrre la necessaria energia (e neanche poca) si inquina, producendo gas serra. E quindi cosa sta consigliando il CIVC (Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne) ai produttori? Di usare per la chiarifica enzimi al posto del freddo, naturalmente!
Ora, se una cosa simile succedesse in Italia, quale razza di putiferio si scatenerebbe da parte di puristi, naturalisti, naturisti e bioqualunquisti vari? Sarebbe interessante scoprirlo.
Con questo non voglio passare per un "sofisticatore" prono all'industria enologica, perché di schifezze nei vini se ne aggiungono in effetti molte.
Voglio solo portare all'attenzione un modo abbastanza pragmatico di agire di fronte a problemi concreti: forse poco poetico, ma probabilmente efficace.
Se si volesse aprire un dibattito...

martedì 14 febbraio 2012

Signore e signori, sua maestà il Barolo

Barolo Vigna Enrico VI 1976 - Monfalletto Cordero di Montezemolo

Annata che dovrebbe essere minore per un Barolo s-t-r-e-p-i-t-o-s-o per integrità cromatica e aromatica, senza la minima cessione al tempo, ma solo un'evoluzione esaltante, con mentuccia ed elegantissimo tocco quasi di idrocarburi su un frutto pieno, carnoso, ancora tutto lì a raccontarsi, cuore di una sensazione gustativa larga, ampia, con un'anima incredibilmente tesa e vibrante eppure accogliente e confortevole: sua maestà il Barolo.

Il tutto direttamente da 36 anni fa. Poi torno al presente e mi si affollano domande nella mente. E le lascio tutte senza risposte.

venerdì 3 febbraio 2012

Un libro e un vino

Vi segnalo questo video di Gigi Brozzoni, direttore del Seminario Permanente Luigi Veronelli

http://www.youtube.com/watch?v=aLfLaZGEiTA&feature=youtu.be

Non so perché, ma tratta di argomenti che mi stanno particolarmente a cuore...

Per una lotta "viscerale" all'evasione fiscale

Leggevo su Corriere.it i parametri inseriti nel nuovo redditometro da Befera, novello J. Edgar Hoover dei nostri tempi, che evidentemente deve essersi sentito frustrato per anni nel suo ruolo di burocrate come Direttore dell'Agenzia delle Entrate ed ora, in questo nuovo clima di "tecnicismo", non vede l'ora di mettersi in luce e mostrare le sue grandi doti di "super poliziotto dei conti nostri".
Ebbene, tra i parametri leggo, tra le altre cose, di "arredi, apparecchiature elettroniche, telefonia fissa e mobile, assicurazioni per responsabilità civile, vita, furto e incendio, danni, asili nido (poi dovrebbe spiegarci dove li dovrebbero lasciare i figli due genitori costretti a lavorare entrambi per dare il sangue a "Dracul Monti"), scuole materne, scuole primarie, università, master, viaggi, alberghi, palestre, circoli ricreativi e culturali e chi più ne ha più ne metta".
Bene signori miei, è una realtà, Orwell aveva a suo modo ragione: siamo al Grande Fratello fiscale.
Nel mio piccolo, ché tecnico non sono né ambisco ad esserlo, mi permetto un piccolo suggerimento, proponendo uno strumento che potrebbe risolvere alla radice il problema dell'evasione: se è vero che più sei ricco più mangi e se è vero che più mangi più caghi, allora perché non mettere un bel "registratore fiscale di sciacquone"? Più caghi più tiri l'acqua, no? Quale parametro più sicuro e infallibile per misurare della reale ricchezza di un individuo e della sua famiglia? Magari, da tecnico "big brother", Befera potrebbe pure imporre una webcam direttamente nei cessi di tutti gli italiani, così se uno facesse il furbo e anziché tirare l'acqua svuotasse una secchiata nella tazza, subito verrebbe individuato e sanzionato.
Naturalmente un tecnico che si rispetti dovrebbe, però, prevedere dei coefficienti riduttivi in caso di "eventi virali", anche per un doveroso discorso di "equità".
Su Befera! Su Monti! Oltre a "metterci le mani in tasca", perché non le mettete anche da un'altra parte?
Cagate con moderazione, gente....