Rassicuro i miei due unici ed affezionati lettori (ovvero quel maledetto bolscevico dell'oste rosso - al quale perdono la sua eresia solo perché, in fondo in fondo, ha un che di "imperiale" - ed il calabro-saudita che in quel di Corigliano sta lavorando alacremente per produrre le clementine e l'olio che poi mi venderà con cospicuo sconto) che ancora non sono deceduto.
Il mio prolungato silenzio è dovuto al fatto che in questo periodo sto scrivendo molto "in conto terzi" e praticamente nulla "in proprio". Ma, tant'è, occorre pure lavorare per vivere. Sempre che mi paghino........
Non temiate, comunque, che tanto, prima o poi, torno a tediarvi con qualche sconclusionato racconto.
A presto!